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ginocchia nella stretta (scura) gonna& Come senza im-
pacci di colpo aveva saputo abbigliarsi! ed aveva essa
stessa fatte, cucite queste sue cose? La camicetta e la
gonna? Ecco ch era curioso ora di ciò e la cercava su,
giù con rapida meraviglia guardando). «C è di là sulla
vecchia spinetta di zia Teresa un mucchio di questa mu-
sica nuova. Vieni. D estate c è qui sempre una nipote
del tuo prete dei bimbi, che, dicono, suona». Ma ora in-
vece suonava lei e la sua voce nella queta casa tutta bian-
ca di calce fra l orto e gli ulivi da un lato giù fino al mare
per la valletta scoscesa, e di qui entrando, il selciato net-
to dell aia e le rustiche viuzze al paese. Casa tutta piena
di un buon odore di mele e di un certo comodo agio
campagnuolo, tutta chiara di sole, buona e ospitale con
questa vecchia e linda e materna di «zia Teresa» ad ac-
coglierti sulla scala, lieta, come a dirti: «Entra ch è tuo».
Stavan dell ore in una saletta sull orto, tutta vecchia di
stampe, di specchi annebbiati opachi di tempo nella
cornice di oro scrostato, tutta fiori finti, polverosi, di
carta, negli angoli e sbiaditi sofà, lei sullo sgabello ritta a
scorrer tratto tratto parlando la tastiera gialla d avorio,
lui molle-appoggiato, col gomito all un lato della bassa
lucente spinetta, la guancia alla palma inclinato ad ascol-
tare avido (chiacchierava così vagabonda ed allegra! E
così da bambina!) ed a guardarla. «Ed ecco che questo è
l amore». Quando la lasciava sul tardi e veniva giù per il
biancor della strada (ulivi e vigne dall un lato e dall al-
tro) nella pungente freschezza della sera già innanzi «ec-
co che questo è l amore» si diceva arrossendo e qualcosa
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Boine - Il peccato
come un rimprovero amaro o come una vergogna pudi-
ca gli saliva su dall accoramento riflesso dell anima che
ripigliava dura, come scotendosi, a meditare il peccato e
gli affari. Ecco che questo è l amore, l ingenuo amore di
cui ti ridevi e che non credevi possibile in te. E che arzi-
gogoli dunque di dovere imposto di fuori o di dovere
nato di dentro ed umano. Questa è una storia d amore
che tu hai annebbiata di musica prima, e poi di religiose
paure e poi d avventura romantica e di moralità dispera-
ta. Tutto codesto subbuglio, tutta codesta rovina, e tua
madre ammalata e la città nello scandalo, è per un amo-
re di femmina come avviene a diciott anni per tutti. Ma
tu a diciott anni leggevi i mistici e disputavi accanito sui
dogmi ed ecco che aspetti ora sui ventisei a far le pazzie.
Abbi coraggio e confessa (o l amore era insieme cresciu-
to, si era sovrapposto e intrecciato a tutto l altro d intor-
no ch era di per sé, preso volta a volta, indifferente ed
onesto? Ma come puoi tu districare l aggroviglio del tuo
vivo sentire e la vita? Ecco che tu vivi e non sai, ecco che
dentro come un ricco terreno il cuore fecondo ti germi-
na). Ma s umiliava, ma questo volere suo sperduto in
balìa della passione e del caso, lo faceva arrossire e den-
tro di sé, abbattuto gemere. Egli avrebbe potuto, si dice-
va, a questo tal punto rompere tutto; e perché non ave-
va, risoluto, parlato al prete dei bimbi? E perché era
andato in chiesa al convegno? E perché aveva scalato (la
«notte») il muro dell orto? E perché aveva ondeggiato
così quando ella parlò (aveva gridato «mamma, mia
mamma!» e s era abbandonata in singhiozzi contro la
spalliera odorosa). E perché questi impeti, questo inte-
nerirsi, questo tumulto d amore, questa incosciente raf-
fica, questo esaltamento senza freno improvviso in lui
che si credeva padrone di sé? (Ma questo era appunto il
peccato: questo, senza che tu sappia, impeto di raffica in
te). E come, se tu guardi, come compatte una dietro
all altra determinate le cose si seguono! E chi poteva
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Letteratura italiana Einaudi
Giovanni Boine - Il peccato
pensare quel meriggio lontano di giugno? E lei e lei?
forse ch egli aveva cercato l amore di lei? L aveva co-
stretta ad amarlo? E l amore di lei? Volevi anche questo
arrestare, volevi anche questo calcare e disperdere come
il sognare tuo molle? Non ha anch ella commesso pecca-
to per te? Non s è dibattuta e contorta, non s è ango-
sciata nell anima anch ella per te? Non ha sofferto, non
ha disperato, non ha lottato impotente pregando? Ed
ora ecco che questo è l amore.
Gli restò dentro una rassegnazione umile (un po cor-
rucciata) come di chi abbia ora improvvisamente co-
scienza della debolezza sua, come sentendosi fragile uo-
mo in un mondo di uomini fragili, dopo aver sognato
asceticamente la forza e il dominio di sé. Ma insomma
che questo era amore e del più schietto ed umano. Ella
era una donna ed egli un giovane e fermo. Certo che le
misticità e le platonicherie, le ambiguità sentimentali e
malate gli sarebbero parse sciocchezze e sì veramente
inutilità di peccato. Giacché aveva incontrata una don-
na, era contento d amarla con semplicità schiettamente
ed umanamente così. Come gl ingenui amatori di cui
s era riso, come gli uomini semplici e sani. Con trepida-
zioni, con gioie improvvise; con un senso di padronanza
maschile, con infantili gelosie e corrucci. Sentì qui l acre
sottile puntura della gelosia, nel sorriso e questo gioco
vario leggero nell ansia, questa giovinezza viva, fresca e
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